Amatrice

Agriturismo La Grotta

  • La grotta
  • Antipasti
  • Amatriciana

Chi non conosce Amatrice potrà comunque facilmente intuire che si tratta del luogo di origine della famosa “Amatriciana”. È una località del Lazio piuttosto isolata, al confine con Abruzzo e Marche, immersa nel verde: per questo motivo siamo arrivati in questo posto con l’obiettivo di prendere più che un semplice piatto di pasta.

Veniamo quindi attirati dall’Agriturismo “La Grotta”. Cosa ci ha colpito? La formula e le regole. Si mangia tutti insieme alla stessa ora (il pranzo è alle 13), si cucina solo su ordinazione (bisogna quindi prenotare) e c’è solamente un menù fisso a 22 euro, tutto incluso, senza rimpiazzi. Il motivo è che non si tratta di un ristorante, ma, appunto, di un agriturismo, per cui i piatti dipendono dalle disponibilità dei prodotti di stagione.

Infine la regola più importante: il posto non è adatto per chi va di fretta e vuole uno spuntino veloce.

Come si dice, patti chiari e amicizia lunga.

Appena arrivati, come annuncia il nome, ci si apre davanti agli occhi una grande sala, simile a una grotta. Alle pareti sono appesi attrezzi agricoli, finimenti e campanacci che ci fanno immergere in un clima rurale. Puntuale alle 13 inizia il pranzo: abbiamo molto apprezzato il fatto che nonostante fossimo solo in 7 e mancassero ancora 8 ospiti, siamo comunque stati serviti con puntualità. Un consiglio quindi: non arrivate in ritardo!

Ci vengono portati al tavolo acqua, vino rosso e pane e poco dopo ecco dalla cucina uscire gli antipasti. Le porzioni erano giuste, peccato che il numero di piatti fosse enorme e tutti serviti…..a tradimento! Appena finita una mandata, ne vedevamo arrivare altri e poi altri ancora. Tutte le pietanze sono cucinate in base alla disponibilità stagionale e in effetti la qualità degli ingredienti si sente. Gli antipasti sono ottimi, anche perché tanti e molto vari. Vi confessiamo che eravamo già pieni così! Arriva quindi un bis di primi: spaghetti all’amatriciana e gnocchetti alle ortiche. Se qualche romano sta leggendo, probabilmente avrà storto il naso sulla scelta degli spaghetti come pasta. Lo abbiamo fatto anche noi ma vi possiamo assicurare che è tipico della zona, come testimonia la sagra di Amatrice. I piatti erano piuttosto abbondanti e buoni, anche se non spettacolari: abbiamo trovato amatriciane migliori (ma forse abbiamo alti standard noi su questo piatto) e gli gnocchetti per quanto particolari e gustosi erano forse un po’ troppo delicati. Come secondo abbiamo potuto assaggiare un abbacchio (agnello da latte) con verdure squisito e un altro piatto di carne (coniglio) con un sugo meraviglioso. Anche qui porzioni abbondanti, soprattutto visto che avevamo già mangiato tantissimo. Con fatica abbiamo finito almeno una delle due pietanze e la cameriera in effetti ci ha confessato che abbiamo quasi stabilito un record: di solito i clienti gettano la spugna qualche boccone prima! Concludiamo in bellezza con un tris di dolci fatti in casa (a testa), caffè, limoncello e amaro di genziana artigianale, che abbiamo trovato molto buono, confrontato con altri. Un’ultima nota: accettano solo contanti (meglio saperlo).

Conclusione: molto economico, molto buono, molto abbondante.

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